Un’auto a prova di bambini tra pappe, latte e fango...
Ogni
genitore sa quanto sia difficile mantenere pulita la nuova auto di
famiglia, quando viene utilizzata quotidianamente per portare i
bambini a scuola, o per farsi accompagnare dai propri amici a quattro
zampe. Ford ha pensato alle famiglie, nel corso dello sviluppo della
B-MAX, rendendo l’innovativo veicolo multi-activity adatto a
superare anche questo genere di sfide per le mamme e i papà.
Gli
ingegneri Ford hanno sottoposto la B-MAX a una serie di test in
laboratorio, per simulare le condizioni più difficili in cui un’auto
si possa trovare, quando l’abitacolo accoglie a bordo bambini di
tutte le età. I materiali degli interni, per esempio, sono stati
immersi in liquidi come fango, latte e pappe per verificare la
resistenza alle macchie, e i tessuti sono stati messi alla prova con
strumenti appuntiti, mentre le plastiche hanno dovuto sopportare
ripetuti colpi assestati con una pesante sfera di gomma dura.
“Sottoponendo
gli interni a ogni genere di prova per simulare tutto ciò che può
capitare, dalle bibite rovesciate alle scarpe sporche di fango,
abbiamo reso la B-MAX pronta ad affrontare qualsiasi sfida,” ha
dichiarato Mark Montgomery, ingegnere senior materiali, di Ford
Europa. “Avendo io stesso dei bambini, ho una certa familiarità
con i piccoli disastri che a volte possono capitare.”
Il
sistema Ford Easy Access Door della B-MAX consente un’accessibilità
all’abitacolo senza pari, grazie alle porte, anteriori incernierate
e posteriori scorrevoli, che integrano al loro interno il montante
centrale. Campioni dei materiali utilizzati per gli interni sono
stati sottoposti a test di resistenza alle macchie e di lavabilità,
e sono stati immersi per 24 ore in diversi tipi di liquidi, e
ricoperti di grasso e fango.
Gli
ingegneri hanno anche verificato la resistenza dei tessuti alle
abrasioni causate dalle cerniere degli abiti e dalle fibbie degli
zaini per la scuola utilizzati dai bambini. Nel ‘test del
mazzafrusto’ si utilizzano degli strumenti simili a delle armi
medievali, composti da sfere chiodate di metallo, che colpiscono i
tessuti 600 volte per verificarne la resistenza. Gli stessi tessuti
vengono poi ripetutamente sfregati con del velcro per simulare il
ripetuto strofinio di zip e cerniere metalliche.
Nei
test di impatto, condotti a temperature di anche 30 gradi sottozero,
condizioni in cui le plastiche tendono a essere più fragili, si
colpiscono i materiali con una sfera di gomma dura, dieci volte più
pesante di un pallone da calcio regolamentare, per assicurare che le
plastiche resistano, nelle condizioni più difficili, a colpi e urti.
I tessuti vengono inoltre sottoposti a cicli di usura nei quali
vengono
strofinati 60.000 volte, senza sosta, nell’arco di 17 ore, mentre
le plastiche subiscono la pressione di borchie di metallo appuntite
per verificare la resistenza ai graffi. I tappetini vengono invece
sottoposti a lunghi cicli di usura forzata tramite uno speciale
macchinario dotato di ruote abrasive.
“Questi
test ci servono ad assicurare alle famiglie, nel tempo, la stessa
qualità e l’elevato comfort all’interno dell’abitacolo che
provano quando entrano nell’auto la prima volta,” ha aggiunto
Montgomery.
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