In onda dal 22 gennaio sulle reti televisive italiane e dal 23 sui maggiori siti internet (inclusi www.fiatpanda.it e www.fiat.it), lo spot costituisce di per sé un evento in quanto “parla” del prodotto attraverso il mondo del lavoro che ruota intorno ad esso: è una scelta molto forte, importante e carica di valori simbolici. In questo film la famiglia Fiat diventa protagonista di una nuova stagione di evoluzione e di crescita comune esortando tutti gli italiani a seguire il cambiamento con la stessa determinazione.
Il cortometraggio prende spunto da una domanda:
“Quale Italia vogliamo essere?”.
Del resto, esistono molte “Italie” nell’immaginario collettivo: il Paese dell’arte, dell’inventiva e del talento costruttivo ma anche quella delle grandi imprese industriali e tecnologiche. Ma per contrapporla anche all’altra Italia, quella pittoresca ancora oggi dipinta con pregiudizi e stereotipi negativi, il film mostra con forza le immagini dei protagonisti dello stabilimento di Pomigliano d’Arco dove viene costruita la nuova Fiat Panda.
Sono loro che simbolicamente rappresentano l’altra Italia, quella che non si arrende dinnanzi ai momenti difficili e che vuole riappropriarsi del proprio futuro grazie alla propria indiscussa professionalità. Sono uomini e donne, orgogliosi e determinati, che nel loro lavoro quotidiano mettono il talento, la passione, la creatività, ma soprattutto la voglia di costruire un prodotto di grande qualità: la nuova Fiat Panda.
Le immagini dello spot sono accompagnate da un testo che non fa alcuna concessione al prodotto, alla marca né tanto meno all’oggetto automobile. Un testo che coinvolge e crea attenzione chiudendosi con la risposta di Fiat alla domanda iniziale di quale Italia vogliamo essere: “Le cose che costruiamo ci rendono ciò che siamo”. Perché ciò che facciamo e il modo con cui lo facciamo “parla” di noi stessi, della nostra visione del mondo, del tipo di persone che vogliamo essere. Pensiero rafforzato ulteriormente dal claim che, di fatto, è il naturale messaggio conclusivo di tutta la campagna – "Questa è l'Italia che piace" – a sancire l'apprezzamento per un Paese che lavora, che vince le sfide, che non si rassegna all’abbandono, ma lotta e si impegna per fare, per costruire e per progredire.
Icona del design e del know how italiano, quindi, la nuova Panda si pone l’obiettivo di confermare Fiat come leader indiscusso della categoria delle city-car: Per questo, Fiat Group Automobiles ha puntato alla massima qualità lungo l'intero processo di sviluppo della nuova Fiat Panda e della sua ingegnerizzazione. Dunque, un progetto così poteva essere realizzato solo da una fabbrica altrettanto evoluta e "ripensata" con gli stessi criteri. Ecco perché il nuovo modello viene costruito a Pomigliano d'Arco presso Napoli. Un comprensorio industriale completamente riattrezzato per l'occasione con impianti che, in particolare nel campo della lastratura, del montaggio e del nuovissimo Quality Center, sono non solo i più evoluti dell'universo Fiat ma anche tra i più avanzati del mondo.
Declinata su televisione, stampa, affissione e web, la nuova campagna è stata ideata e realizzata dall’agenzia Kube Libre, con la direzione creativa di Luciano Nardi. Girato a Napoli e dintorni, lo spot TV è stato diretto dal regista Luca Maroni e prodotto dalla Casa di produzione Movie Magic. Gli attori sono realmente gli operai dello stabilimento campano che hanno partecipato con entusiasmo alle riprese. Infine, immagini e testo sono accompagnati da un coinvolgente brano composto ed eseguito dal maestro Flavio Ibba.
Di seguito il testo che accompagna le immagini dello spot dedicato alla nuova Fiat Panda.
Nuova Fiat Panda. Questa è l'Italia che piace.
Quante “Italie” conosciamo?
Quella dell'arte?
Quella della grande inventiva?
Quella del talento costruttivo?
Quella del paese pittoresco?
Quella dei giovani che cercano un futuro?
O quella capace di grandi imprese industriali?
Noi possiamo scegliere quale Italia essere.
E' il momento di decidere se essere noi stessi
o accontentarci dell'immagine che ci vogliono dare.
Questo momento è quello di ripartire.
Ripartire nell'unico modo che conosciamo: con il nostro lavoro
e mettendoci alla prova.
Perché in Italia, ogni giorno,
c'è qualcuno che si sveglia e
mette nel suo lavoro il talento,
la passione,
la creatività,
ma soprattutto la voglia di costruire
una cosa ben fatta.
Le cose che costruiamo ci rendono ciò che siamo.
Nessun commento:
Posta un commento