Quando si tratta di mettersi in viaggio
in auto, che sia per un weekend autunnale fuori porta o per una
vacanza più lunga, gli italiani sono sempre i primi della classe.
Ma come si organizzano i nostri
connazionali per non perdersi tra caotici centri cittadini e isolate
strade di campagna?
Circa il 23% ha affermato di ricorrere
ancora a metodi “tradizionalisti”, ovvero preferisce affidarsi ai
vecchi sistemi per non rischiare di perdersi. Mappe e city guide in
primis sono le scelte più gettonate, in particolare dalla fascia di
età 50-75 anni, e per lo più si tratta di donne, spesso più
pazienti e con un senso dell’orientamento più sviluppato.
L’evergreen “chiediamo a qualcuno
che abita qui” è ancora il sistema più efficace per il 34% degli
italiani, che ritiene più veloce e pratico affidarsi agli esperti
della zona, sfruttando l’occasione anche per ambientarsi e per
farsi consigliare sul miglior ristorante o sulla più buona trattoria
nelle vicinanze. Questo metodo è amato particolarmente da chi abita
al Sud, con un boom per le province di Napoli, Bari e Cosenza.
I cartelli stradali rimangono
affidabili per il 60%, che sostiene che seguire le classiche
indicazioni porti a destinazione prima di navigatori satellitari e
gps, con un risparmio notevole di tempo.
Coloro che hanno sposato la tecnologia
sono invece l’87%, con una leggera prevalenza di uomini (56%) e la
fascia d’età è quella 18-55. I più navigatore – addicted sono
gli abitanti delle province di Verona, Parma e Firenze.
E’ quanto rivelato da MyTrendyPhone
(www.mytrendyphone.it), il portale, da qualche anno presente anche in
Italia, nato in Danimarca nel 2003 per la vendita di accessori di
qualità per cellulari e altri dispositivi, analizzando le abitudini
tipiche degli italiani in vacanza in fatto di orientamento, su un
campione di donne e uomini nella fascia 18-75 in tutta la penisola
che hanno effettuato un acquisto sul sito.
E ancora, per la metà di loro l’avvio
del navigatore appena saliti in auto è addirittura un riflesso
incondizionato e l’85% si fida ciecamente delle indicazioni date
dal navigatore.
Il 41% è però infastidito dalla voce
“metallica” del dispositivo e lo tiene in modalità silenzioso,
il 27% la ritiene invece di compagnia e utile per meglio concentrarsi
sulla strada.
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