Ford ha mostrato, in collaborazione con
l’Università del Michigan e il gruppo americano State Farm® –
il prototipo di una Fusion Hybrid a guida completamente
automatica, nell’ambito della strategia ‘green’ di Ford che
punta a integrare a bordo delle auto tecnologie avanzate di
automazione e di riduzione delle emissioni. La Fusion è la gemella
americana della prossima generazione di Mondeo, che arriverà in
Europa, anche nella versione ibrida, nel secondo semestre del 2014.
Il progetto di ricerca è nato più di
10 anni fa e ha lo scopo di mettere a punto sistemi di analisi
dell’ambiente circostante per agevolare l’implementazione di
forme avanzate di automazione a bordo delle auto. La Fusion Hybrid è
la più recente implementazione di tecnologie sperimentali che un
domani potranno essere offerte a bordo delle auto di serie dell’Ovale
Blu.
“Questo prototipo rappresenta un
significativo passo in avanti nella ricerca, per portare avanti la
nostra vision del futuro della mobilità sostenibile”, ha
dichiarato Bill Ford, Executive Chairman di Ford. “Immaginiamo un
domani in cui l’automobile connessa comunicherà con gli altri
veicoli per migliorare i flussi del traffico, ridurre le emissioni e
rendere le strade più sicure e sostenibili. Il nostro obiettivo è
rappresentare il punto di riferimento per questa trasformazione,
contribuendo a cambiare il mondo nei prossimi 100 anni ancor più di
quanto abbiamo fatto nell’ultimo secolo”.
Ford offre già oggi a bordo delle
proprie auto una gamma di tecnologie di assistenza alla guida e di
sicurezza attiva, come il parcheggio semiautomatico e i sistemi di
frenata d’emergenza, nonché sistemi di riconoscimento delle
situazioni di pericolo e di esecuzione di manovre per evitare
possibili incidenti. Queste tecnologie sono la base per un futuro in
cui il guidatore potrà impostare una destinazione e giungervi
comodamente lasciando guidare l’auto, ma avendo sempre la
possibilità, se necessario, di prenderne il controllo.
“In futuro, i sistemi di guida
automatica ci potranno aiutare a migliorare la sicurezza sulle strade
e a ridurre le congestioni del traffico, ma ci sono ancora molti
aspetti da considerare e affrontare per trasformare questo scenario
in realtà”, ha spiegato Raj Nair, Vice Presidente Sviluppo
Prodotti Globali, di Ford. “Con questo progetto di ricerca, di cui
mostriamo i progressi con il prototipo della Fusion Hybrid a guida
automatica, possiamo studiare i limiti di queste tecnologie e
determinare le caratteristiche dei sistemi che potrebbero arrivare
sulle auto di serie sia nel breve che nel medio termine”.
La Fusion Hybrid a guida automatica
sarà utilizzata come piattaforma di ricerca per lo sviluppo, a lungo
termine, di soluzioni per gli aspetti sociali, legali e tecnologici
legati ai sistemi di automazione della guida.
Questa speciale Fusion è sviluppata
sulla base di studi effettuati nell’ambiente di realtà virtuale
VIRTTEX, un simulatore di guida sviluppato da Ford in cui è
possibile valutare gli effetti dell’implementazione di una
tecnologia prima di realizzarne un prototipo reale.
La strategia ‘green’ di Ford:
Blueprint for Mobility Lo scorso anno, al Mobile World Congress di
Barcellona, Bill Ford ha descritto la strategia ‘Blueprint for
Mobility di Ford’, in cui sono contenuti i piani a breve, medio e
lungo termine di Ford in merito agli scenari del futuro della
mobilità fino al 2025. La strategia prende in considerazione
tecnologie, partnership, business e modelli necessari al
raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.
Nel breve termine Ford è al lavoro per
implementare nuovi dispositivi sulla base dei sistemi già
disponibili, come l’Active Park Assist e l’Active City Stop, per
offrire tecnologie come il parcheggio completamente automatico e
l’assistenza alla guida nel traffico.
Nel medio termine il focus dello
sviluppo riguarda la comunicazione veicolo-veicolo. Oltre a offrire
possibilità che migliorano la sicurezza sulle strade come la
segnalazione con largo anticipo di pericoli e situazioni di rischio,
questa tecnologia può permettere a gruppi di automobili di
sincronizzare movimenti e velocità viaggiando in ‘formazione’,
migliorando sia la sicurezza che la fluidità del traffico.
Nel lungo termine saranno
implementabili sistemi di guida e parcheggio completamente
automatici. Le auto comunicheranno sia tra loro che con le
infrastrutture, integrandosi all’interno di un ecosistema di
mobilità. I vantaggi saranno tangibili sul fronte del traffico e
della sicurezza, e cambierà anche il concetto di proprietà
personale dell’automobile, con l’emergere di nuovi modelli di
business.
La tecnologia di domani, oggi La Ford
Fusion Hybrid è stata scelta come piattaforma di ricerca perché già
dotata di tecnologie avanzate disponibili a bordo della gamma Ford,
come: • Monitoraggio della zona d’ombra (BLIS) – disponibile in
Europa a bordo di Focus,
C-MAX/C-MAX7, Kuga, Mondeo, S-MAX e
Galaxy • Active Park Assist – disponibile in Europa a bordo di
Focus, C-MAX/C-MAX7 e Kuga • Monitoraggio della segnaletica
orizzontale - disponibile in Europa a bordo di Focus,
C-MAX/C-MAX7, Kuga , Mondeo, S-MAX,
Galaxy, Tourneo Custom e Transit Custom • Controllo adattivo della
velocità di crociera con Forward Alert – disponibile in
Europa a bordo di Focus, Kuga, Mondeo,
S-MAX e Galaxy
Ulteriori tecnologie disponibili in
Europa, i cui sensori sono alla base dei futuri sistemi di guida
autonoma, sono il sistema di mantenimento della corsia di marcia
(Lane Keeping Aid), disponibile a bordo di Focus, C-MAX/C-MAX7 e
Kuga, e l’Active City Stop, disponibile a bordo di Fiesta, B-MAX,
Focus, C-MAX/C-MAX7, Kuga e Transit Connect.
A bordo del prototipo trovano posto 4
sensori aggiuntivi LiDAR (Light Detection And Ranging), che
utilizzano raggi di luce per effettuare una scansione tridimensionale
dell’area intorno all’auto, in un raggio di 60 metri. I sensori
creano una mappa ambientale che contiene ogni oggetto in grado di
riflettere la luce, compresi pedoni e ciclisti, e sono talmente
sensibili da distinguere un piccolo animale alla distanza di un campo
da calcio.
“Prodotti come la Ford Fusion Hybrid
ci permettono di essere già oggi molto avanti nello sviluppo delle
tecnologie future”, ha dichiarato Paul Mascarenas, Chief Technical
Officer e Vice Presidente Ricerca e Innovazione, di Ford. “La
strategia ‘Blueprint for Mobility’ prevede l’allineamento di
business, tecnologie e democratizzazione di quest’ultime in vista
di un futuro in cui le auto Ford saranno sempre più integrate con
gli scenari del progresso”.
Un progetto collaborativo Lo sviluppo
avanzato di tecnologie per il futuro dei trasporti richiede la
collaborazione tra partner provenienti da scenari e industrie
differenti. Per questo progetto Ford si avvale degli studi condotti
dall’Università del Michigan e dal gruppo americano State Farm,
sulla robotica e l’automazione.
Ford ha partecipato in passato al
progetto DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) per la
creazione di veicoli a movimento autonomo nel 2004, nel 2005 e nel
2007, anno in cui ha iniziato a collaborare con l’Università del
Michigan, che porta avanti lo studio di nuove tecnologie basate su
sensori di nuova generazione.
I ricercatori dell’università
analizzano i dati, trilioni di byte generati dai sensori di bordo,
per creare mappe realistiche dell’ambiente circostante e aiutare il
veicolo a muoversi autonomamente e in sicurezza.
Il gruppo State Farm ha collaborato
invece sullo studio delle tecnologie di sicurezza attiva per
determinare in che percentuale riescono a ridurre il rischio di
tamponamenti, che solo nel 2012 hanno causato, solo in Europa, 28.000
vittime.
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