La Fulvia coupé dei torinesi Aghem - Fiorio Trono, unici italiani in gara, continua la sua marcia verso Parigi
Con l’arrivo di ieri sera 27 giugno
a Gstaad in Svizzera, si è conclusa la 27esima delle 29 tappe che
hanno segnato lo svolgersi di questa 5° edizione della
Pechino - Parigi riservata alle auto storiche.
La gara iniziata nell’ormai lontano
28 maggio dalla capitale cinese, ha visto gli equipaggi attraversare
8 paesi Cina appunto, Mongolia, Russia, Ucraina, Slovacchia, Austria,
Svizzera e domani la sospirata Francia.
Per completare il percorso di 12.250
km. rimangono due tappe la Gstaad - Troyes in gran parte in
territorio francese di pur sempre 453 km. e la Troyes –
Parigi, praticamente una passerella che condurrà, dopo altri 190 km,
gli equipaggi alla Place Vendome – una delle locazioni più
prestigiose della capitale francese - che farà da salotto alle
vetture sopravvissute agli sterrati mongoli, ai tormentati asfalti
russi e alle prove speciali di velocità in circuito e su sterrato,
che hanno caratterizzato le ultime tappe.
Il nostro Paese è stato rappresentato
da un solo equipaggio e da una sola auto di produzione italiana!
La Lancia Fulvia Coupé 1300 numero 57
che Gianmaria Aghem e Piergiovanni Fiorio-Trono hanno saputo,
dosando gli sforzi condurre con saggezza ad una brillante
classifica, che li vede all’ottavo posto nel gruppo delle vetture
costruite dal 1942 al 1975 – il più numeroso – e al quinto posto
nella classifica di classe delle vetture con cilindrata sotto i 2
litri.
A proposito della cilindrata, la
Fulvietta si caratterizza per essere la vettura in gara con il
motore più piccolo e perciò a dire di Aghem, in qualche prova ha
potuto difendersi, ma non primeggiare, quando ci sarebbero voluti
tanti cavalli in più.
Pur non essendo dei novellini i nostri
piloti non avevano mai partecipato ad una competizione così lunga,
che ha messo a dura prova anche il fisico, se si pensa che in 31
giorni di gara ci sono stati solo quattro giorni di riposo, peraltro
quasi interamente dedicati ai controlli e agli interventi sulla
Lancia.
La vettura si è comportata molto bene,
l’unico inconveniente, che ha fatto perdere tempo nell’economia
della gara, è stata una foratura, mentre gli interventi effettuati,
sono stati di normale routine per sostituzione di pezzi usurati a
causa delle condizioni a volte proibitive del percorso.
La preparazione è stata realizzata
dai tecnici savonesi Italo Barbieri e Roberto Ratto, che hanno
letteralmente “inventato” delle soluzioni, che certo nei rally di
europei di qualche giorno, ricchi di punti di assistenza e con
carburanti di uso normale, non sono certo necessarie. Nella
Fulvia sono stati stivati tutta una serie di ricambi, due ruote di
scorta, doppio serbatoio, doppie batterie, strumenti di navigazione
ecc. come dice Aghem: “cosi combinata pesa come un TIR”
Oggi 28 giugno dunque penultima tappa e
sabato 29 arrivo a Parigi. Una bella soddisfazione per la piccola
Lancia e per un equipaggio, che come detto è all’esordio in un
raid di questa portata!
Staranno già pensando all’edizione
2016? Chissà?
Piero Fiorio Trono dichiara: “
lo rifarei, ma con una compagna, per condividere le emozioni.
La Mongolia è fantastica, a parte la Capitale, anche i cavalli sono
felici…e sereni. Troppo bello”
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