Ufficializzato il listino prezzi del
Maggiolino Cabriolet esposto in anteprima europea
La eco up!: emissioni da record La Golf
BlueMotion prototipo consuma 3,2 l/100 km; la migliore della
categoria Il prototipo della Golf GTI svela che la sportiva avrà due
potenze: 220 e 230 CV Maggiolino Fender® Edition, un omaggio al
leggendario marchio statunitense
Dopo il debutto mondiale al Salone di
Los Angeles, la Volkswagen presenta al Motor Show di Bologna 2012 il
Maggiolino Cabriolet in anteprima assoluta europea. Giunta alla sua
terza generazione, questa icona Volkswagen è diventata più grande,
più potente, più sportiva e ancora più parca nei consumi. Alla
kermesse bolognese la Volkswagen espone anche la eco up!, una city
car che, grazie all’alimentazione a gas naturale e al pacchetto
BlueMotion Technology, si pone come punto di riferimento in materia
di emissioni di CO2 con soli 79 g/km. Sullo stand saranno esposti
anche i prototipi pre-serie delle nuove Golf BlueMotion e Golf GTI.
La Golf BlueMotion (110 CV) spicca nella categoria per i consumi di
appena 3,2 l/100 km (nel ciclo combinato) a fronte di emissioni di
CO2 di 85 g/km, mentre la nuova Golf GTI con 6,0 l/100 km (pari a 140
g/km di CO2) dimostra come anche le vetture sportive possano essere
moderate nella richiesta di carburante. In esposizione il Maggiolino
Fender® Edition, un allestimento inedito ed esclusivo che richiama
lo stile delle mitiche chitarre statunitensi.
Anteprima europea del Maggiolino
Cabriolet
Ufficializzati i prezzi del Maggiolino
Cabriolet Terza generazione ancora più potente e più parca nei
consumi
La cabriolet Volkswagen di nuova
generazione punta sulla sportività La capote elettrica di serie si
apre in 9,5 secondi (fino a 50 km/h)
Dopo il debutto mondiale del Maggiolino
Cabriolet al Salone di Los Angeles, la Volkswagen presenta in
anteprima europea al Motor Show di Bologna la terza generazione di
questo mitico modello. Il Maggiolino Cabriolet è diventato più
grande. Ma non solo. Ora è anche più potente, più sportivo e più
parco nei consumi. Inoltre è più lungo, più largo e ha un
andamento del tetto più piatto con proporzioni più dinamiche.
Accanto a prestazioni su strada e consumi, un altro dato che conta
per una cabriolet è quello relativo al tempo impiegato per aprirsi:
sul Maggiolino, la capote ad azionamento elettroidraulico, di serie,
si apre in soli 9,5 secondi, anche a vettura in movimento fino a una
velocità di 50 km/h, ripiegandosi dietro i sedili posteriori per
garantire una visibilità posteriore ottimale. Per la chiusura, il
tetto in tessuto del Maggiolino Cabriolet impiega 11 secondi. Il
secondo e mezzo in più è sfruttato dal sistema elettroidraulico per
fissare automaticamente il tetto al telaio del parabrezza.
Icone. Il nuovo Maggiolino Cabriolet
ripropone tutto il potenziale del design più famoso nella storia
dell’automobile: quello tipico del primo Maggiolino, simbolo della
democratizzazione della mobilità. Promosso al ruolo di decapottabile
già a metà del secolo scorso, in 32 anni ne sono stati costruiti
331.847 esemplari. Il design del Maggiolino ha vissuto una rinascita
con la New Beetle, che nella versione Cabriolet in otto anni ha
raggiunto il traguardo di 234.619 unità prodotte. Non si trattava
semplicemente di una copia del primo Maggiolino Cabriolet. Al
contrario, i designer ne avevano sapientemente reinterpretato e
sviluppato le forme. E così ha agito il team di Klaus Bischoff,
Responsabile Design della Marca Volkswagen, anche nel caso del nuovo
Maggiolino Cabriolet. Sottolinea Bischoff: “Non guardiamo al
passato, ma al futuro. Il Maggiolino Cabriolet doveva essere più
potente e con un’immagine più grintosa. E siamo riusciti a
raggiungere questo obiettivo”.
Dimensioni. Con i suoi 4.278 mm, il
nuovo Maggiolino Cabriolet è 152 mm più lungo e 84 mm più largo
(1.808 mm, specchietti retrovisori esterni esclusi) rispetto alla New
Beetle. Con 1.473 mm di altezza la versione cabriolet risulta 29 mm
più bassa. Per questo, già dalle proporzioni, appare notevolmente
più sportivo e moderno. I centimetri in più in lunghezza si
traducono in maggiore disponibilità di spazio nell’abitacolo e nel
bagagliaio. Anche quando aperta, la capote in tessuto non limita in
alcun modo la capacità del vano bagagli che raggiunge i 225 litri (+
24 litri rispetto alla New Beetle).
A differenza della New Beetle Cabriolet, il divano posteriore può inoltre essere abbattuto grazie al sistema di roll-bar di nuova concezione che non interferisce in questa operazione. Invece, quando necessario, ovvero al superamento di una data soglia di accelerazione traversale o inclinazione della vettura, nel giro di pochi millesimi di secondo il roll-bar si sposta verso l’alto dietro gli appoggiatesta posteriori assicurando l’adeguata protezione.
A differenza della New Beetle Cabriolet, il divano posteriore può inoltre essere abbattuto grazie al sistema di roll-bar di nuova concezione che non interferisce in questa operazione. Invece, quando necessario, ovvero al superamento di una data soglia di accelerazione traversale o inclinazione della vettura, nel giro di pochi millesimi di secondo il roll-bar si sposta verso l’alto dietro gli appoggiatesta posteriori assicurando l’adeguata protezione.
Grazie alle nuove
dimensioni, al telaio del parabrezza notevolmente spostato
all’indietro e alla conseguente modifica dell’andamento del
tetto, i due passeggeri posteriori hanno più spazio per la testa
(nello specifico 12 mm in più). Ma l’abitabilità del Maggiolino
Cabriolet cambia completamente anche per guidatore e passeggero
anteriore. Analogamente al Maggiolino “chiuso”, l’ergonomia
completamente nuova dà vita a un abitacolo perfettamente in linea
con la dinamicità degli esterni. Il nuovo modello condivide con la
New Beetle Cabriolet e il primo Maggiolino Cabriolet il fatto di
essere veramente “scoperto” grazie al corto parabrezza che regala
tutto il piacere della guida “open-air”.
Versioni. In Europa, per il Maggiolino
Cabriolet la Volkswagen proporrà solo i quattro cilindri turbo a
iniezione diretta. I tre benzina TSI erogano rispettivamente 105, 160
e 200 CV. I due Turbodiesel TDI sviluppano invece 105 e 140 CV di
potenza. Ognuno di questi motori può essere abbinato a uno dei cambi
a doppia frizione DSG sviluppati dalla Volkswagen (a 6 o a 7
rapporti). Le due motorizzazioni commercializzate anche negli Stati
Uniti, vantano in Europa consumi nel ciclo combinato rispettivamente
di 5,1 (TDI 140 CV, cambio manuale), 7,6 (TSI 200 CV, cambio manuale)
e 7,9 l/100 km (TSI 200 CV, cambio DSG).
Superiorità. La dotazione di serie
prevede tra l’altro controllo elettronico della stabilizzazione
ESC, inclusi dispositivo di assistenza in frenata e assistente alla
partenza e sistema di airbag con airbag laterali per la testa e
roll-bar automatico. Per il Maggiolino Cabriolet sono disponibili a
richiesta dotazioni quali fari bixeno, sistema di chiusura e
avviamento automatici (Keyless Access),
illuminazione ambiente, sound system Fender® (400 watt),
climatizzatore automatico, sistema di radio-navigazione con
touchscreen e disco fisso, strumenti supplementari sulla plancia
(cronometro, temperatura olio, pressione di sovralimentazione) e
cerchi in lega leggera da 18 e 19 pollici.
Per il lancio
internazionale la Volkswagen ha definito tre versioni: la 50s Edition
ricca di stile, la frizzante 60s Edition e la elegante 70s Edition.
Ognuna delle tre edizioni riflette lo stile di un decennio, quale
omaggio al leggendario Maggiolino Cabriolet. La 50s Edition sarà
caratterizzata, tra le altre cose, da cerchi in lega leggera da 17
pollici Circle Black, specchietti retrovisori esterni cromati, capote
nera e verniciatura Uni-Black. Con sedili sportivi rivestiti in
pregiata pelle Vienna nero-blu, verniciatura a scelta tra Denim Blue
e Bianco Candy in combinazione con la capote nera, il modello 60s
Edition si rifà allo stile degli anni ’60. Punta invece
all’eleganza la 70s Edition con verniciatura in Toffebraun Metallic
o Platinum Grey Metallic che ben si abbina alla capote beige e ai
sedili sportivi.
Prezzi. Con l’anteprima europea al
Salone di Bologna inizia ufficialmente la prevendita del Maggiolino
Cabriolet in Italia, il cui lancio commerciale avverrà nella
primavera del 2013. Come per il Maggiolino, anche per il Maggiolino
Cabriolet la gamma si articola in due diversi livelli di
allestimento, Design e Sport. L’offerta delle motorizzazioni
disponibili comprende tre propulsori benzina – 1.2 TSI 105 CV, 1.4
TSI 160 CV (anche con DSG) e 2.0 TSI DSG 200 CV – e due Diesel –
1.6 TDI 105 CV e 2.0 TDI 140 CV – entrambi disponibili anche con
DSG. I prezzi vanno dai 23.800 Euro del Maggiolino Cabriolet 1.2 TSI
105 CV ai 32.600 Euro della versione 2.0 TDI 140 CV DSG (allestimento
Sport).
La eco up!
La city car Volkswagen a metano ha
consumi ed emissioni più bassi della categoria
La vettura a gas naturale più compatta
disponibile oggi sul mercato
Al Motor Show di Bologna la Volkswagen
espone la eco up!, una
city car che, grazie all’alimentazione
a gas naturale e BlueMotion Technology (compreso nell’allestimento
include, tra l’altro, sistema start/stop e dispositivo
dell’energia), si pone come punto di riferimento per della CO2
grazie a emissioni di soli 79 g/km. Identico discorso vale per il
consumo di carburante che, nel ciclo combinato, è pari ad appena 2,9
kg di metano ogni 100 km.
Anche per la eco up! la Volkswagen si
affida al tre cilindri 1.0 della serie EA211 di nuova concezione, in
questo caso opportunamente modificato per l’alimentazione a gas
naturale. Questo agile propulsore eroga 68 CV a 6.200 giri e sviluppa
90 Nm di coppia massima tra 3.000 e 4.300 giri, consentendo alla eco
up! di passare da 0 a 100 km/h in 15,8 secondi e di raggiungere la
velocità massima di 168 km/h. Numeri così interessanti si devono
anche all’elevato valore energetico del gas metano: un kg di gas
naturale equivale a circa 1,5 litri di benzina.
Il metano è stoccato in due serbatoi
che, complessivamente, contengono fino a 11 kg di gas (72 l) e sono
montati sotto il pianale in corrispondenza dell’asse posteriore. Il
serbatoio 1 è collocato, insieme a un serbatoio di riserva da 10
litri per la benzina, davanti all’asse; il serbatoio 2 occupa lo
spazio normalmente destinato al vano della ruota di scorta. Dato che
l’intero sistema per l’alimentazione a metano è stato integrato
nella struttura della vettura, la capacità del bagagliaio è rimasta
invariata rispetto alle altre versioni della up!.
al pacchetto base e che di recupero la
riduzione
La nuova Golf BlueMotion prototipo
Anteprima della Golf più parca di
sempre: solo 3,2 l/100 km
Abbattimento record delle emissioni di
CO2: 85 g/km Consumi ridotti di un ulteriore 15% rispetto al modello
precedente
Dopo l’esposizione al Salone di
Parigi, la Volkswagen presenta al Motor Show di Bologna il prototipo
di una delle automobili più parche nei consumi esistenti al mondo:
la nuova Golf BlueMotion. Questa Golf, con il suo Turbodiesel 1.6 TDI
di nuova concezione, vanta infatti un consumo nel ciclo combinato di
appena 3,2 l/100 km, a fronte di emissioni di CO2 di soli 85 g/km. La
Golf BlueMotion 110 CV, che raggiunge i 202 km/h (valore stimato), è
una versatile cinque posti per tutta famiglia, sicura, confortevole e
adatta all’impiego quotidiano. Sul mercato, la Golf BlueMotion
della terza generazione arriverà in Germania nel corso della
prossima estate.
Consumo ridotto del 15%
Sempre più parca nei consumi. La prima
generazione della Golf BlueMotion fece il suo debutto cinque anni fa
al Salone dell’Automobile di Ginevra, approdando sul mercato alla
fine del 2009. All’epoca la Golf BlueMotion si era imposta, con i
suoi 4,5 l/100 km (a fronte di emissioni di CO2 di 119 g/km ), come
nuovo punto di riferimento in materia di ecocompatibilità. Nel 2009
la Volkswagen presentò, sempre a Ginevra (ancora come prototipo) la
Golf BlueMotion di seconda generazione, il cui consumo nel ciclo
combinato era stato ridotto a 3,8 l/100 km (pari a 99 g/km CO2)
mentre per la versione di serie di questa Golf BlueMotion si dovette
attendere l’ottobre dello stesso anno. Il fatto che la Volkswagen
sia riuscita a ridurre i consumi della Golf BlueMotion di terza
generazione di ulteriori 0,6 l (15%) e le emissioni di CO2 di altri
14 g, evidenzia un continuo progresso tecnologico tale da fare della
Casa un indiscusso punto di riferimento. Con una capacità del
serbatoio di 50 l e un consumo nel ciclo combinato di 3,2 l/100 km,
la nuova Golf può raggiungere un’autonomia teorica di ben 1.562
km. Con una percorrenza annuale media di 15.000 km, chi guida questa
Volkswagen potrebbe fare il pieno soltanto dieci volte in un anno.
Considerando l’attuale prezzo del carburante in Germania (fonte:
Mineralölwirtschaftsverband, luglio 2012) la spesa si aggirerebbe,
per un intero anno, attorno a 694 Euro.
Riduzione del peso, minore resistenza
aerodinamica e al rotolamento
Più leggera, più snella, più
efficiente. La Volkswagen ha creato la Golf più parca nei consumi di
sempre grazie a un’innovativa costruzione con materiali leggeri
(riduzione del peso fino a 26 kg per il telaio, 37 kg a livello di
struttura), ad accorgimenti a livello di motorizzazioni e ad altre
soluzioni come pneumatici con resistenza al rotolamento ottimizzata,
cambio manuale a 5 marce dai rapporti più lunghi oltre a sistema
start/stop e modifiche aerodinamiche mirate.
Aerodinamica. Sul fronte
dell’aerodinamica, la superficie frontale della nuova Golf è stata
ridotta di 0,03 m2 e la resistenza all’aria (cx x A) è scesa circa
del 10%. Rispetto agli altri modelli della Golf, l’aerodinamica
della BlueMotion, grazie a telaio abbassato di 15 mm, spoiler sul
tetto, deflettori laterali sul lunotto, calandra del radiatore chiusa
esternamente, prese d’aria parzialmente chiuse,
sistema di raffreddamento ottimizzato, speciali protezioni
sottoscocca, canali di raffreddamento dei freni ottimizzati e allo
spoiler in corrispondenza del montante posteriore è stata
notevolmente migliorata. La Golf BlueMotion riesce quindi a
raggiungere un coefficiente cx di 0,27, risultando una delle migliori
vetture della sua categoria.
Motore TDI di nuova generazione. Sulla
Golf BlueMotion prototipo, la Volkswagen utilizza un motore
Turbodiesel 1,6 litri a iniezione diretta della nuova serie EA288. Il
quattro cilindri a quattro valvole sviluppa, già a 1.500 giri, 250
Nm di coppia massima, disponibili fino a un regime di 2.750 giri.
L’adozione di varie misure e tecnologie, quali la riduzione
dell’attrito interno, un innovativo sistema di gestione termica con
fase di riscaldamento ridotta, il circuito di ricircolo dei gas di
scarico (AGR), un sensore di pressione dei cilindri, una pompa
dell’olio a due livelli, una pompa dell’acqua commutabile e un
intercooler raffreddato ad acqua direttamente all’interno del
condotto di aspirazione, contribuisce in modo decisivo alla riduzione
di consumi ed emissioni della vettura. Per ottenere un ulteriore
abbassamento dei valori delle emissioni, la Volkswagen adotta infine
un catalizzatore ossidante, un filtro antiparticolato e un
catalizzatore ad accumulo di NOx.
BlueMotion Trendline e Comfortline
Finora la Golf più parca nei consumi
veniva proposta come specifico modello BlueMotion. Con il nuovo
modello tutto cambia: la vettura sarà infatti disponibile in due
versioni di allestimento, Trendline e Comfortline. Per motivi legati
al peso, aerodinamica e resistenza al
rotolamento, la nuova Golf BlueMotion sarà disponibile
esclusivamente con cerchi da 15 e 16 pollici.
Golf BlueMotion 1.6 TDI Trendline. Come
tutte le Golf di settima generazione, anche la versione Trendline
(tre o cinque porte) è dotata, tra l’altro, di sette airbag e
controllo elettronico della stabilizzazione (ESC). Sono inoltre parte
della dotazione di serie della Golf BlueMotion 1.6 TDI Trendline, il
touchscreen con display TFT da 5 pollici, il bocchettone del
serbatoio carburante con protezione contro gli errori di
rifornimento, la copertura del vano bagagli, le ECO-HMI
(visualizzazioni incentrate sui consumi e avvertenze sull’indicatore
multifunzione), il sistema di frenata anti collisione multipla, il
freno di stazionamento elettronico con funzione Auto-Hold, il
bloccaggio del differenziale trasversale XDS, l’indicatore di
pressione degli pneumatici e un piano di carico variabile.
Sempre di serie: luci di marcia diurna,
climatizzatore, cassetto portaoggetti con sportello e serratura,
cornici cromate per le bocchette di ventilazione, funzione di accesso
facilitato Easy Entry (tre porte), schienale dei sedili posteriori
abbattibile sdoppiabile in modo asimmetrico, specchietti retrovisori
esterni a regolazione elettrica, indicatore della temperatura
esterna, alzacristalli elettrici, servosterzo elettromeccanico,
volante regolabile in altezza e profondità, sedile del guidatore
regolabile in altezza, filtro antipolvere e antipolline, chiusura
centralizzata con telecomando, regolazione in altezza e
pretensionatori per le cinture di sicurezza anteriori, freni a disco
su tutte le ruote e appoggiatesta a sicurezza ottimizzata.
Golf BlueMotion 1.6 TDI Comfortline.
L’allestimento Comfortline, ancora più completo, comprende cerchi
in lega leggera da 16 pollici, Park Pilot anteriore e posteriore,
strumentazione esclusiva, cassetti sotto i sedili anteriori, nuovo
impianto radio Composition Touch compresa interfaccia per schede SD e
sistema di riconoscimento della stanchezza del guidatore. Questa
versione è inoltre dotata di sedili anteriori comfort con supporto
lombare, vano per carico passante e bracciolo centrale nel divano
posteriore, comandi gestione luci e di regolazione degli specchietti
in look cromo, tasche portaoggetti sugli schienali dei sedili
anteriori e cassetto portaoggetti con sportello sul padiglione, presa
a 12 Volt supplementare nel bagagliaio, specchietto di cortesia
illuminato, volante e pomello della leva del cambio con rivestimento
in pelle.
La nuova Golf GTI prototipo
La Volkswagen anticipa le
caratteristiche della settima Golf GTI Per la prima volta la sportiva
sarà disponibile con due livelli di potenza
La nuova GTI avrà di serie 220 CV, 230
con il pacchetto Performance La versione di serie debutterà con il
nuovo sterzo progressivo
Dopo l’esposizione al Salone di
Parigi, la Volkswagen presenta al Motor Show di Bologna il prototipo
della settima Golf GTI, che sarà introdotta sul mercato nel primo
semestre 2013.
Una GTI, due livelli di potenza
220 e 230 CV. Il prototipo della
prossima Golf GTI dispone di una nuova versione ulteriormente
sviluppata del motore della serie EA888, un turbo benzina 2.0 a
iniezione diretta da 220 CV. Per la prima volta nella sua storia, per
la Golf GTI sarà disponibile il pacchetto Performance per aumentare
la potenza standard e raggiungere 230 CV. Entrambe le versioni della
GTI sono dotate di sistema start/stop di serie e già oggi sono
conformi alla normativa sui gas di scarico Euro 6 che entrerà in
vigore solo dal 2014; inoltre, consumano 6,0 l/100 km (CO2: 140
g/km), cioè 1,3 litri in meno (-18%) rispetto al modello precedente
(210 CV). Entrambe le GTI si potranno avere con il cambio DSG a
doppia frizione a 6 rapporti (in alternativa al manuale a 6 marce).
Rispetto alla generazione precedente, sul nuovo modello è stato
possibile aumentare ulteriormente la proverbiale e straordinaria
agilità della Golf GTI, e questo su due livelli distinti.
Livello 1 – GTI. Forte dei suoi 220
CV, la GTI sviluppa ora 10 CV di potenza in più rispetto alla
precedente. Parallelamente è stato possibile aumentare la coppia
massima di ben 70 Nm, arrivando a 350 Nm. In questo modo la nuova
Golf GTI si trova esattamente
sullo stesso livello della Golf R, che
però disponeva di un motore TSI di altra generazione. Così
equipaggiata, la Golf GTI ha una straordinaria capacità di ripresa:
in quarta marcia accelera da 80 a 120 km/h in 5,0 secondi, in quinta
in appena 6,0 secondi. Ecco altri dati importanti: la nuova
generazione accelera da 0 a 100 km/h in 6,6 secondi, raggiungendo una
velocità massima di 246 km/h.
Livello 2 – GTI con pacchetto
Performance. Chi sceglie una Golf GTI con pacchetto Performance,
passa al secondo livello. La potenza in questo caso aumenta di 10 CV,
la coppia massima rimane identica. I 230 CV consentono una velocità
massima di 250 km/h (valore stimato) e passa da 0 a 100 km/h in soli
6,5 secondi.
Nuovo bloccaggio del differenziale
anteriore e sterzo progressivo
Il pacchetto Performance, tuttavia, non
si traduce soltanto in un aumento di potenza, ma anche in una
maggiore maneggevolezza: la GTI in questo caso oltre ai freni più
potenti (con logo GTI sulle pinze), dispone del nuovo bloccaggio del
differenziale anteriore con regolazione elettronica (VAQ), anch’esso
proposto per la prima volta in questa forma.
Bloccaggio del differenziale anteriore.
Il bloccaggio a regolazione elettronica migliora la sicurezza attiva
e il comportamento dinamico, eliminando quasi completamente il
sottosterzo tipico delle auto a trazione anteriore particolarmente
potenti. Si ottiene quindi un comportamento di marcia più preciso e
maggiore stabilità in sovrasterzo nel caso di trasferimenti di
carico. Infatti, il bloccaggio del differenziale anteriore aumenta la
forza motrice sulla ruota più esterna alla curva, consentendo
inoltre di ottimizzare la velocità in fase di svolta. Migliore
risulta anche la trazione in partenza su fondo sdrucciolevole o
umido, nonché con le ruote sterzate.
Sterzo progressivo. Incluso nella
dotazione standard, lo sterzo progressivo debutta con la Golf GTI.
Questo sistema consente al guidatore di ottenere l’angolo di
sterzata desiderato con un minor numero di giri del volante; risulta
quindi meno frequente la necessità di dover spostare le mani. Sembra
ovvio, in realtà è rivoluzionario.
Infatti, gli sterzi convenzionali
operano con rapporto di demoltiplicazione costante. Il nuovo sterzo
della Golf GTI, invece, opera con un rapporto di demoltiplicazione
progressivo che, in fase di manovra e parcheggio, regala maggiore
agilità alla vettura. Viceversa, su strade extraurbane
caratterizzate da numerosi tratti in curva e in fase di svolta, il
guidatore percepisce un netto vantaggio in termini di dinamica di
marcia derivante dal rapporto diretto.
Dal punto di vista tecnico, lo sterzo
progressivo si distingue per la dentatura variabile della cremagliera
e del pignone e per il motorino elettrico di maggior potenza rispetto
a quello del normale servosterzo elettromeccanico. Dal punto di vista
funzionale, diversamente dal rapporto di sterzo costante, che
rappresenta sempre un compromesso tra dinamica e comfort, in questo
caso la dentatura della cremagliera viene variata mediante il mozzo
dello sterzo. Ne consegue che il passaggio tra comportamento di
sterzata indiretto nel settore medio (guida in rettilineo) e il
comportamento di sterzata diretto in presenza di maggiori angoli di
rotazione del volante avviene in modo progressivo, regalando alla
vettura, come illustrato, maggiore agilità quando si adotta uno
stile di guida sportivo. In fase di parcheggio il comfort aumenta
grazie al minor angolo di sterzata richiesto.
I rapporti di trasmissione variabili
sono noti da tempo per gli impianti con servosterzo idraulico;
tuttavia la loro messa a punto è soggetta a limiti molto severi in
modo da non far avvertire al guidatore il passaggio tra le diverse
fasi. Ed è proprio quanto non accade nel caso dello sterzo
progressivo della Golf GTI: qui, infatti, la combinazione tra
rapporto di trasmissione sterzante progressivo della cremagliera e i
potenziali di messa a punto di uno sterzo elettromeccanico viene
sfruttata al meglio per garantire un comportamento ottimizzato in
caso di guida sportiva, ma allo stesso tempo adatto all’impiego
quotidiano. Per tutte le altre Golf, il nuovo sterzo progressivo è
disponibile a richiesta.
Elementi caratteristici GTI. Come tutte
le sei Golf GTI precedenti, anche il prototipo della settima
generazione presentato a Parigi si distingue dagli altri modelli
della serie grazie a ulteriori dotazioni dell’allestimento e ai
classici tratti distintivi GTI. Negli esterni questi ultimi si
realizzano con le pinze freno verniciate di rosso, la caratteristica
struttura a nido d’ape della griglia della presa d’aria, le luci
posteriori a LED con plastiche brunite, inclusa l’illuminazione
della targa a LED, nonché, a sinistra e a destra, un terminale di
scarico cromato del diametro di 80 mm. Caratteristici fin dall’epoca
della prima Golf GTI sono i colori di serie, rosso (Rosso Tornado) e
nero nonché la verniciatura bianca, disponibile a richiesta (Pure
White come colore speciale). La Volkswagen ha perfezionato anche i
classici cerchi in stile GTI, nelle versioni Denver, Detroit e
Glendale; il tipico design di questi cerchi del modello precedente è
confluito nei nuovi cerchi in lega leggera da 17" torniti a
specchio del tipo Brooklyn, che danno un’impressione di maggior
leggerezza, confermata anche dalla bilancia. Sui cerchi sono montati
pneumatici 225/45. La GTI sarà disponibile a richiesta anche con
cerchi da 18".
Design GTI. In generale, la settima
generazione della Golf diventerà più dinamica rispetto al modello
precedente anche dal punto di vista estetico. L’obiettivo dei
designer era quello di far emergere questa nota sportiva in modo
ancora più significativo con la nuova Golf GTI, che doveva essere
più bassa, più larga e avere una personalità più aggressiva. I
designer Volkswagen hanno realizzato numerose soluzioni di dettaglio
per la nuova Golf GTI, integrandole armoniosamente nel concept visivo
della vettura. In questo senso è importante tenere presente che gli
elementi di design specifici della GTI non sono particolari
“applicati”, ma sono parte integrante del modello. Anche per
questo motivo la GTI è stata progettata parallelamente alla
“normale” Golf; in questo modo è stato possibile coordinare
perfettamente i tratti distintivi di entrambi i modelli.
Sul frontale, dove spiccano i
fendinebbia a LED studiati appositamente per la GTI, campeggia un
elemento caratteristico e fondamentale di questo modello che è stato
completamente rinnovato: la linea rossa. All’inizio incorniciava la
calandra rettangolare della prima generazione della Golf GTI. Nella
sesta GTI le linee rosse erano due, una superiore e una inferiore, a
racchiudere la griglia del radiatore. Adesso, nella settima
generazione, la linea rossa separa la calandra del radiatore lungo il
bordo inferiore, ma per la prima volta si estende a sinistra e destra
fino a raggiungere l’alloggiamento dei fari bixeno. In questo modo
la linea rossa percorre interamente il frontale.
Nella parte inferiore del paraurti, al
di sotto dell’elemento trasversale verniciato in tinta con la
carrozzeria, la presa d’aria nera (con griglia a nido d’ape) non
è più racchiusa da una cornice, anch’essa nera, bensì da
superfici in tinta con la carrozzeria, risultando così ancora più
evidente; stesso discorso per il frontale, dove le tre lamelle
aerodinamiche laterali di colore nero, al di sotto dei fari, sono ben
visibili. Un ulteriore particolare che si inserisce nel design dai
contorni estremamente precisi è lo splitter nero (bordo inferiore
dello spoiler anteriore), ripreso dal mondo delle competizioni
automobilistiche. Vengono mantenuti in nero anche i listelli
sottoporta e il diffusore posteriore. Questi elementi neri che
sottolineano il perimetro inferiore della vettura, consentono alla
Golf dotata di telaio sportivo GTI (carrozzeria abbassata di 15 mm)
di essere ancora più saldamente ancorata alla strada.
Un altro esempio dell’integrazione
armonica degli elementi specifici della GTI è il nuovo spoiler sul
tetto, di dimensioni molto maggiori rispetto al suo omologo nelle
Golf con motorizzazioni meno potenti, che si inserisce perfettamente
nel portellone posteriore e nella carrozzeria. Inoltre, per la prima
volta, la sportiva Volkswagen presenta, insieme al logo GTI sul
frontale e sulla parte posteriore, la scritta GTI, famosa ormai da
decenni, sui parafanghi anteriori, all’altezza della linea
caratteristica.
Caratteristiche tipiche GTI. Li aveva
già la prima GTI: i rivestimenti nel leggendario tessuto con
fantasia a quadretti. La stoffa, denominata “Jacky” sulla Golf
GTI VI, è stata rivisitata nel design, come sempre avviene nel
passaggio da una generazione GTI all’altra, ed è stata
ribattezzata “Clark”. Ovviamente il motivo a quadri è stato
mantenuto. I sedili sportivi (quelli anteriori sono dotati di
cassetti sotto la seduta) possiedono straordinarie caratteristiche
ergonomiche.
È sufficiente sedersi, regolare
l’inclinazione dello schienale e la distanza dal volante,
allacciare le cinture e si è pronti a partire. I sedili anteriori
sono anche regolabili in altezza e dotati di regolazione manuale del
supporto lombare, tutto di serie. Le cuciture decorative rosse a
contrasto sui sedili e sul rivestimento della leva del cambio
conferiscono un ulteriore tocco di sportività; il padiglione, come
sempre di colore nero nella GTI, sottolinea il carattere sportivo
degli interni.
Allestimenti GTI. Oltre a numerose
dotazioni di serie come climatizzatore, sistema di riconoscimento
della stanchezza del guidatore e impianto radio “Composition Touch”
(tra l’altro con CD e slot per schede SD e interfaccia AUX-IN),
altre dotazioni specifiche della versione di serie GTI ne
impreziosiscono gli interni: caratteristici della Golf GTI sono il
volante sportivo personalizzato e uno speciale pomello della leva del
cambio. Quest’ultimo è stato riproposto a forma di pallina da
golf, un omaggio alla prima Golf GTI, così come il volante rivestito
in pelle di nuova concezione. Il volante, tipico delle vetture
sportive, con le sue tre razze metalliche e diaframmi in nero lucido
scintillante esprime leggerezza, è decisamente robusto, è dotato di
comandi multifunzione di serie sulle due razze orizzontali e, al
centro, a differenza dei volanti degli altri modelli Golf, presenta
una cosiddetta “tazza d’urto”, come nella prima Golf GTI.
Una forte dichiarazione di stile è
costituita inoltre dalla strumentazione GTI con display a colori e
grafica indipendente dei singoli strumenti, che non a caso ricordano
i quadranti di pregiati cronografi. La caratteristica estetica GTI
viene completata negli interni dall’illuminazione ambiente in
colore rosso, dai listelli decorativi e diaframmi speciali (listelli
decorativi nelle porte anteriori con illuminazione ambiente), dalla
pedaliera e dai poggiapiedi (sinistra) in acciaio inox spazzolato,
dal listello battitacco anteriore con applicazione in acciaio e,
anche in questo caso, dall’illuminazione ambiente integrata.
Il Maggiolino Fender® Edition
Maggiolino Fender® Edition: un omaggio alla leggendaria chitarra
L’icona Volkswagen incontra un mito
della musica
Tutto è iniziato al Salone dell’Auto
di Francoforte 2011, dove la Volkswagen ha presentato un Maggiolino
concept car che voleva essere un omaggio al celebre produttore
statunitense di chitarre e amplificatori. Quell’auto ora è
diventata realtà e viene prodotta in serie: è il Maggiolino Fender®
Edition.
Esternamente, il Maggiolino Fender®
Edition è in colore Nero Perla con numerosi dettagli cromo. Sono
cromati i gusci degli specchietti retrovisori esterni, la finitura
sotto i cristalli laterali,gli inserti delle modanature laterali, il
marchio VW e quello Fender®, sui passaruota anteriori. Cromato anche
il caratteristico copriruota centrale dei cerchi “Disc” da 18”
che rievocano lo storico Maggiolino. Il design esterno è inoltre
caratterizzato dalla presenza dei proiettori Bi-Xeno con luci diurne
a LED integrate.
All’interno, una peculiarità è
rappresentata dalla plancia bicolore Sunburst con badge “Fender”
che richiama l’estetica delle celebri chitarre e il mondo della
musica rock. Un sistema audio high-end diffonde la musica
nell'abitacolo: si tratta di un impianto Fender® composto da quattro
tweeter per le alte frequenze con magneti al neodimio e cupola in
tessuto, installati in corrispondenza degli specchietti retrovisori
esterni e nei rivestimenti laterali posteriori; alle basse frequenze
sono invece dedicati due altoparlanti a doppia bobina, più altri due
a bobina singola. Il subwoofer è integrato in una bassbox
all'interno del vano di carico. Un amplificatore a 10 canali in
classe A/B costituisce il cuore di questo sistema con 400 Watt di
potenza complessiva in uscita. L’impianto Fender® può essere
controllato mediante l'unità di comando della radio RCD 510 con
connessione iPod/iPhone, dotata di un ampio display touchscreen,
lettore 6 CD integrato, con funzione di riproduzione file MP3 e WMA,
slot per schede SD e interfaccia Aux-In. A richiesta è disponibile
anche il sistema di radio-navigazione RNS 510 (con hard disc da 30 GB
integrato). Il sistema audio Fender® è comprensivo anche di
illuminazione abitacolo regolabile in tre diversi colori (bianco,
rosso, blu), che prevede, oltre a un’illuminazione indiretta nel
bracciolo della portiera, anelli luminosi che incorniciano gli
altoparlanti nelle porte.
I sedili sono sportivi con rivestimenti
in tessuto “Cheyenne” e le cuciture a contrasto impreziosiscono
il volante multifunzione in pelle (con leve comando cambio per
versioni DSG) il pomello del cambio, il freno a mano e i tappetini.
Completano la dotazione di questa
edizione speciale, i sensori di parcheggio anteriori e posteriori.
Il Maggiolino Fender® Edition è
disponibile nelle motorizzazioni 1.4 TSI 160 CV e 2.0 TDI 140 CV,
entrambi disponibili con trasmissione manuale o DSG.
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