Dall’11
giugno 1978, data della vittoria della Renault Alpine A442B, pilotata
da Jean-Pierre Jaussaud e Didier Pironi, Alpine non aveva più
partecipato alle 24 Ore di Le Mans.
Avviato lo scorso
anno da Carlos Tavares, Direttore Generale
Delegato alle operazioni di Renault, il rinnovo di Alpine si incarna
oggi nella partecipazione di un’Alpine A450 alla tradizionale corsa
di Le Mans, con le insegne della scuderia Signatech Alpine.
Philippe Sinault,
Team Principal dell’équipe, percepisce la passione suscitata da
tale ritorno: «Il pubblico e gli appassionati hanno voglia di
condividere questa storia con noi. L’obiettivo era riportare la
Marca nel cuore del sistema, e la missione è già compiuta. Oggi,
siamo noi a dover realizzare un buon risultato alle 24 Ore di Le
Mans, per mostrare che siamo sulla buona strada».
«Ci restano ancora
alcuni dettagli da validare durante le prove di mercoledì e
giovedì», continua. «Queste due giornate consentiranno anche ai
nostri piloti di girare. Sappiamo bene, tuttavia, che il
risultato finale non ce lo giochiamo durante le prove… La
partenza della corsa sarà, in un certo qual modo, il culmine di
questo fantastico progetto, ma rappresenterà anche l’inizio di una
nuova storia. L’équipe ha grandi responsabilità. Gli equipaggi
iscritti in categoria LM P2 sono ventidue, e una quindicina sono in
grado di vincere. Il ritmo sarà incredibilmente sostenuto:
assisteremo ad uno sprint di 24 ore. Con un’unica auto, non c’è
strategia possibile. Bisognerà piazzarsi davanti e piantare la
bandierina a fine corsa!».
Autore del secondo
tempo in categoria LM P2 durante la Giornata Test, Nelson Panciatici
non nasconde l’impazienza: «Non vedo l’ora di cominciare! Da
oltre un mese, lavoriamo esclusivamente sulla preparazione di questa
corsa delle 24 Ore. Sono davvero impaziente di ritrovarmi alla
partenza. Dovremo cercare di realizzare un buon tempo alle prove,
anche se non è l’elemento più importante. Poi, ci sarà un ritmo
da Gran Premio: dovremo partire in tromba per trovarci nella
posizione giusta».
«Le sfide sono
tante», aggiunge Tristan Gommendy. «Credo sia un momento molto
importante per noi, ma anche per gli spettatori che si rallegrano per
il ritorno di un grande costruttore francese come Alpine. Dobbiamo
comportarci da grandi professionisti: essere calmi, sereni, fiduciosi
e umili. Per la corsa, dovremo evitare di commettere errori e sperare
che la fortuna ci sorrida. Ci sono molti parametri in gioco. Le 24
Ore di Le Mans sono una delle corse più difficili al mondo».
Anche Pierre
Ragues, il pilota più esperto del terzetto Signatech Alpine, che ha
già accumulato sei partecipazioni, è molto impaziente: «Non vedo
l’ora di girare! Siamo pronti, abbiamo anche fatto buone
prove. Abbiamo lavorato bene sui pneumatici con il pieno di benzina.
L’Alpine A450 è facile da pilotare sia sull’asciutto che sul
bagnato. Per esperienza personale, so che si andrà forte fin
dall’inizio. Dovremo essere presenti durante i primi due terzi
della corsa. Faremo i conti domenica mattina, ma penso che bisognerà
correre dei rischi per brillare in LM P2».
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