presentati oggi 10 Luglio a Roma i risultati della campagna di controlli della Polizia Stradale, in collaborazione con Assogomma e Federpneus, svoltisi dal 10 al 21 giugno di quest’anno.
L’indagine ha coinvolto 7 regioni ,da
nord a sud, 41 province e quasi 7mila automobili, in 7 regioni, che
rappresentano il 33% del parco circolante italiano, con 16
milioni di veicoli.
Con quest’anno, in 10 anni di
controlli specifici, le Forze dell’Ordine, hanno indagato tutte le
regioni d’Italia con un numero complessivo di verifiche che
si avvicina alle 100.000. Si tratta di un campione più che
significativo che, pur non avendo valenza di rigorosità statistica,
è certamente un riferimento rappresentativo, della realtà del parco
circolante italiano. Percentuali molto piccole, apparentemente di
scarso rilievo, quando sono traguardate all’intero parco circolante
italiano, assumono proporzioni impressionanti.
Ad esempio, i
dati di quest’anno, indicano che il 12,1% delle 7.000 vetture
controllate presenta almeno una non conformità riferita alle gomme,
cioè 850 vetture. Questo dato traguardato su 37 milioni di auto, si
tradurrebbe in circa 4 milioni e mezzo di vetture con irregolarità
riferite ai pneumatici.
I risultati dei controlli della
campagna 2013, elaborati in collaborazione con il Politecnico di
Torino, anche quest’anno hanno evidenziato che c’è ancora
molto da fare per promuovere una circolazione sicura a partire dal
pneumatico: fondamentale ma sempre più trascurato, forse a causa
della crisi che riduce sempre di più la capacità di acquisto degli
italiani.
Assogomma e Federpneus, sottolineano
come i controlli del giugno 2013, della Polizia Stradale, abbiano
fotografato un parco circolante con un’anzianità media di
7 anni e 2 mesi, quindi molto più giovane del reale
parco auto italiano, che ha un’età media di 10 anni e 4 mesi, di
cui il 44% con addirittura più di 10 anni (fonte ACI 2012).
Il parco auto Italiano sta subendo un
repentino fenomeno di invecchiamento, infatti nel 2005, l’età
media era di 8 anni e 11 mesi, nel 2010 si era leggermente ridotta a
8 anni e 2 mesi, grazie agli incentivi, mentre nel 2012 l’età
media si è alzata considerevolmente arrivando ai 10 anni
e 4 mesi. Il calo delle vendite di auto nuove, lascia presagire un
ulteriore peggioramento di questo dato per il 2013.
Leggermente in calo rispetto ai
controlli del 2012, nonostante le regioni indagate siano differenti,
la percentuale di pneumatici lisci riscontrata al 2,7 % del campione,
con però percentuali più che doppie in Calabria (5,5%), con punte a
Reggio Calabria del 7%, a Teramo in Abruzzo del 6%, e a Vibo Valentia
del 5,8%. La percentuale di pneumatici danneggiati visibilmente si
riduce mediamente al 3% , ma con livelli tripli, rispetto al
dato nazionale, a Cosenza (8,7%) e, a seguire Mantova(8%) e
Reggio Calabria (6%). Calano le quantità di pneumatici non
omologati, che si attestano a circa il 2% del campione con valori
tripli a Como, fanalino di coda al 6%, Brescia al 5,4% e Novara al
4,9%. Si riduce anche il dato medio di pneumatici non conformi alla
carta di circolazione con in inspiegabile picco a Trieste di oltre il
10,5%.
Dati mediamente in leggero
miglioramento, grazie alla virtuosità di alcune regioni come
la Lombardia e il Piemonte dove sono state condotte negli anni
numerose indagini di questo tipo: tutto ciò a dimostrazione che i
controlli fanno bene alla sicurezza stradale migliorando
l’attenzione degli automobilisti nei confronti delle scarpe della
propria vettura.
Va inoltre rilevato, che all’aumentare
dell’anzianità del veicolo, segue un aumento lineare e
progressivo delle percentuali di non conformità, a dimostrazione
della scarsa manutenzione sui pneumatici.
Infatti nelle vetture sopra i 10 anni
le quantità di pneumatici lisci, danneggiati e non omogenei è
doppia rispetto a quelle con età compresa tra i 5 e i 10 anni, e
addirittura si quadruplica rispetto alle vetture fino a 4 anni di
età.
“E’ importante che ogni veicolo
monti pneumatici in conformità del dettato normativo per non
compromettere la sicurezza alla guida e non incorrere in sanzioni”
– spiega Vittorio Rizzi, Direttore del Servizio Polizia Stradale.
“Ad esempio, non tutti sanno che è sanzionabile la circolazione
con pneumatici il cui battistrada abbia uno spessore inferiore a
quello previsto dalla legge o che presenti tagli o incisioni. E’
necessario che la cura degli pneumatici divenga un fattore di
coscienza c.d. sociale”.
Alla mancata manutenzione ordinaria dei
pneumatici, si aggiunge la mancata revisione, che incide anche sul
pneumatico, il cui dato è quasi raddoppiato dall’anno
scorso, passando dal 2,7% al 4,62% delle auto controllate, con
picchi in Friuli Venezia Giulia, in cui si raggiunge il 10,65 % delle
auto controllate prive di revisione.
“La ricerca del risparmio a tutti i
costi, favorisce la crescita di soluzioni di ripiego che possono
costituire un elemento di rischio per la sicurezza stradale” –
dice Fabio Bertolotti, Direttore Assogomma -“ Questa è una
delle ragioni che sta alla base dell’aumento di pneumatici
non omogenei per asse che dal 3,2% passa al 5,5% con punte del 10,5 %
in Abruzzo e di quasi l’8% in Calabria e Sardegna”
Questo tipo di non conformità,
raggiunge valori ancora più elevati, a livello provinciale: è il
caso di Teramo (16,9%), Alessandria ( 15,25), Oristano ( 13,9%).
Per legge, i pneumatici sullo
stesso asse devono essere identici, cioè perfettamente uguali, in
tutto e per tutto: marca, modello, misure e caratteristiche
prestazionali. Questa prescrizione giuridica, soggetta ad ingenti
sanzioni pecuniarie, nonché al ritiro della carta di circolazione, e
all’invio alla revisione, ha soprattutto un fondamento tecnico
basilare: salvaguardare il corretto funzionamento del veicolo e
quindi la sicurezza.
In fortissima crescita anche la
percentuale di pneumatici invernali ancora montati nel periodo
dei controlli, la seconda decade di giugno, con una quota media del
l’11,38%, con punte del 22,5% in Abruzzo. A livello provinciale,
maglia nera a Sondrio (27,6%), seguita a ruota da Teramo (26,5%),
Pescara (26,3%) e L’Aquila (23,5%).
Forse, gli automobilisti di queste
province, non sanno che, come in inverno il miglior equipaggiamento
per circolare è dotarsi di pneumatici invernali, così in estate, è
meglio in termini di prestazioni e consumi, circolare con gomme
estive. Un test organizzato da Assogomma e Federpneus a Bologna
presso la fiera Autopromotec, a maggio di quest’anno, ha dimostrato
come con temperature calde, il pneumatico estivo riduce lo
spazio di frenata su asfalto asciutto fino al 25% rispetto
all’omologo invernale, mentre su bagnato la differenza di spazio di
frenata arriva fino al 18% rispetto all’invernale.
Quest’anno per la prima volta è
stata rilevata anche la percentuale di vetture che montavano un
equipaggiamento misto, cioè due gomme invernali sull’asse trattivo
e due estive al posteriore.
Sono state circa 200 le auto
controllate con tale configurazione, cioè il 2,5% del campione. Si
tratta di una configurazione sconsigliata non solo dalle case
costruttrici, ma anche dalla Direttiva ministeriale del 16 gennaio
2013, che proprio nell’ambito di una regolazione della circolazione
durante il periodo invernale ha sentenziato di “ impiegare un
equipaggiamento omogeneo su tutte le ruote al fine di conseguire
condizioni uniformi di aderenza sul fondo stradale».
Tale equipaggiamento, sale fino al 3%
ed oltre, nel caso di fuoristrada e di vetture di piccola cilindrata:
un’altra pratica probabilmente all’insegna della ricerca
affannosa del risparmio e/o da una errata equiparazione alle catene.
“ Se è comprensibile che gli automobilisti italiani cerchino ogni
sistema, per essere in regola con la legge con il minimo esborso, non
è accettabile che ciò vada a discapito della loro, e soprattutto
altrui incolumità” – afferma sempre Fabio Bertolotti.
Una novità nei parametri dell’indagine
di quest’anno, è data dall’ambito dell’indagine stessa,
che si è svolta in Autostrada solo nel 31% dei casi, mentre nel 42%
le auto sono state fermate su strade a una corsia.
Assogomma e Federpneus consigliano
sempre, e a maggior ragione in occasione delle partenze estive e di
lunghi viaggi, una visita presso un Rivenditore specialista: sono
oltre 5.000 in Italia i professionisti presso cui è possibile
gonfiare i pneumatici ed effettuare un controllo visivo sullo stato
dei pneumatici, tutto gratuitamente.
E’ bene rammentare anche di
ripristinare la pressione della ruota di scorta e di far controllare
lo stato dei pneumatici di roulotte, carrelli appendice e camper che
spesso sono stati fermi per 11 mesi, e che possono presentare oltre
ad un classico sottogonfiaggio, anche deformazioni permanenti
delle gomme.
“Per viaggiare sicuri è
indispensabile utilizzare pneumatici idonei al periodo stagionale,
controllati accuratamente da rivenditori specialisti, e soprattutto
opportunamente gonfiati” - conclude Fabio Bertolotti - “ E’
un consiglio di civiltà che tra l’altro aiuta a risparmiare
benzina e a ottimizzare il consumo delle gomme”.
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