Pagine

martedì 30 giugno 2015

Jeep Cherokee la regina del Moab

Una spedizione composta da 15 Cherokee ha affrontato l’emozionante “Jeep® Experience - Moab 2015”, l’annuale appuntamento organizzato da Jeep nella cittadina di Moab, nello Utah, tra le bellezze naturali del wild West e soprattutto del magnifico off-road trail naturale che si snoda nel Canyonland.
Primo giorno
Provenienti dai quattro angoli della Terra, gli ospiti del “Jeep® Experience - Moab 2015” si sono dati appuntamento al ranch Sorrel River situato sulle sponde del fiume Colorado, 27 chilometri sopra un ampio canyon e perfettamente in linea con l’ambiente in cui ci si trova. La denominazione Sorrel ricorda il manto dei cavalli Quarter Horse americani, lo stesso colore delle spettacolari montagne di roccia che circondano la proprietà.
La sistemazione è spartana, in puro stile wild West, e il territorio circostante è di rara bellezza tanto che qui sono state ambientate numerose produzioni hollywoodiane: dai western di John Wayne, come Ombre Rosse e Rio Grande, ai kolossal d’azione come Indiana Jones e l’Ultima Crociata, oltre al road movie Thelma & Louise. 


Riflettori puntati sull’azzurra Jeep Chief, che rende omaggio agli anni Settanta e allo stile di vita dei surfisti della West Coast, e sulla  Jeep Staff Car, progettata come tributo ai veicoli militari Jeep che hanno fatto la storia del marchio. Con esse anche la Renegade  Desert Hawk, perfetta per le avventure nel deserto e la Grand Cherokee Overlander tagliata su misura per gli appassionati delle spedizioni via terra, come dimostra anche la tenda sul tetto. Infine, spazio all’aggressiva Wrangler Red Rock Responder capace di attraversare i territori più impervi della Terra.
Secondo giorno
Sveglia e colazione all’alba, un rapido brief tecnico sulle rive del fiume e la carovana è pronta a partire. Prima tappa l’Hells Revenge Trail, uno dei percorsi più emozionanti di tutti gli Stati Uniti che si estende per 10,5 chilometri di saliscendi lungo le Slickrock Fin, a est della città di Moab. Qui è indispensabile un solo requisito: non soffrire di vertigini. Si perché si viaggia tra rocce a strapiombo, a destra e a sinistra, e la concentrazione è sempre al massimo. Non a caso è un percorso off-road di estrema difficoltà, consigliato solo ai guidatori molto esperti e dotati di veri veicoli 4x4.
Le versioni Limited adottano il sistema “Jeep ® Active Drive II” con marce ridotte mentre le versioni Trailhawk dispongono del “Jeep ® Active Drive Lock” con gestione della coppia, marce ridotte, bloccaggio dell'asse posteriore e Selec-Speed Control che mantiene la velocità preimpostata anche quando si affrontano salite e discese impervie. In più, su tutte le vetture c’è il sistema di gestione della trazione Selec-Terrain – esclusiva del marchio Jeep – che sulle versioni Trailhawk prevede la modalità Rock che, attivata insieme alla funzione “4WD -Low”, passa alle marce ridotte e sfrutta il Rear Differential Lock che blocca il differenziale posteriore: non esiste ostacolo che non possa essere superato.
Terminato il duro Hells Revenge Trail la carovana Jeep si dirige su una strada sterrata verso il Belvedere di Dome Plateau che regala un panorama emozionante con spettacolari arcate naturali e una bellissima veduta del fiume Colorado.  Dopo una veloce sosta, le 15 Jeep Cherokee riprendono il raid superando un ambiente meno roccioso e più verdeggiante. In alcuni tratti la vegetazione lascia spazio al deserto dove la carovana si snoda sinuosa, come un rettile, sul suolo assolato e arido. Merito dei potenti motori, il  Tigershark da 2,4 litri e 177 CV e il Pentastar V6 da 3,2 litri e 272 CV, entrambi abbinati all’innovativo cambio automatico a nove marce.
La strada ora è pianeggiante e il terreno non è difficile. Entra così in gioco un’esclusiva che Jeep Cherokee per prima ha portato nel segmento: il dispositivo di disconnessione dell'asse posteriore che, in modo automatico e fluido, permette di passare alla trazione a due ruote motrici assicurando maggiore efficienza in termini di consumi. Si arriva alle “Wind Caves", così chiamate per il fischio acuto udibile al loro interno, poste in una delle ultime aree incontaminate dell’Altopiano del Colorado. La zona è conosciuta come un “deserto ad alta quota”, con altitudini che variano da 1.100 a 2.200 metri, dove estati torride si alternano a inverni rigidi. Ed è questa la zona scelta per la notte in pieno stile Jeep.
Terzo giorno
L’indomani, ancora una volta, la sveglia segue i ritmi della natura. Quando l’alba rischiara le tende, i partecipanti al “Jeep® Experience - Moab 2015” sono pronti a riprendere il viaggio. Tanti twist, tanta roccia, più o meno difficile, e ancora tanta sabbia e polvere: un percorso meno faticoso ma altrettanto suggestivo con cui si conclude questo viaggio all’insegna del claim “Go anywhere, do anything”.

Nessun commento:

Posta un commento