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giovedì 24 gennaio 2013

GREAT WALL. LA GRANDE MURAGLIA SCONFINA DAI TERRITORI ESTREMI DELLA DAKAR: HAVAL IN ARRIVO ANCHE IN ITALIA


In questa 5a edizione della Dakar Sudamericana la Great Wall, con il suo Haval di ultima generazione, ha largamente dato riprova di questo rappresentativo quanto elementare principio. Tanto più in una competizione come la Dakar, la maratona motoristica per antonomasia.
Le due vetture da corsa, costruite interamente sul pianale del nuovo Suv Haval, partite da Lima, in Perù, e guidate rispettivamente dal pilota Portoghese Carlos Sousa e dal cinese Zhou Yong, hanno dovuto affrontare un percorso di oltre 8.000 chilometri in 14 tappe, attraversando Perù, Argentina e Cile, superando deserti come il mitico Atacama e le vertiginose catene montuose delle Ande. 
Quest’anno la competizione si è rivelata ancora più serrata e difficile rispetto a quella dell’anno scorso, dove Sousa aveva chiuso al 7° posto a 4 ore e 30 minuti dall’ormai celeberrimo mattatore Peterhansel, mentre quest’anno, all’arrivo, in 6° posizione, di Santiago, il gap si è pressoché dimezzato a 2 ore e 38 minuti.
Per dare un’idea dell’aumentata difficoltà di questa massacrante competizione, basta prendere i tempi dell’anno scorso e paragonarli con quelli di questa edizione, per rendersi conto che nel 2012 i primi 12 arrivati erano transitati sotto la bandiera a scacchi con un delta di 9 ore, mentre quest’anno il distacco è sceso a sole 5 ore. 
Lo stesso Zhou Yong, il pilota di casa dell’Haval Dakar team, migliorando di una posizione rispetto al 2012 e arrivando 19°, ha portato a casa un risultato con un miglioramento impressionante rispetto alla Dakar dell’anno scorso, chiusa a 17 ore e 25 minuti dal primo, con un distacco, più che dimezzato, di 7 ore e 24 minuti.
Un miglioramento continuo fin dall’ottobre del 2009, quando la Great Wall Motors annunciò la prima partecipazione di una vettura cinese alla Dakar, con l’intento di dare, anche in ambito sportivo, concretezza al motto della casa “Focus, Dedication, Specialization”: avere Chiarezza sugli Obiettivi da raggiungere, Dedizione e Specializzazione.
Non solo parole, ma una precisa volontà di migliorare sempre e costantemente, che ritroviamo anche nelle affermazioni rilasciate dal vice presidente Dong Ming alla presentazione stampa, tenutasi a Beijing agli inizi dello scorso dicembre, dell’Haval Dakar Team: “ Great Wall si focalizzerà sullo sviluppo e la ricerca per migliorare e specializzare i propri Suv; la Dakar è il miglior banco di prova per il brand Haval!”. Haval che tra pochi mesi porterà il proprio bagaglio d’innovazione dalle piste inospitali della Dakar alle strade del nostro bel paese. L’Haval sarà un importante testimonial della filosofia Great Wall per i fuori stradisti più smaliziati, ma anche per l’uso a 360° di tutti i giorni. 
Una filosofia, comprovata non solo dalle affermazioni dei vertici dirigenziali, ma dagli stessi risultati in costante aumento, che in una competizione estrema come la Dakar provano una sola cosa: “avere Chiarezza sugli Obiettivi, Dedizione e Specializzazione”.

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