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mercoledì 14 novembre 2012

Ford rivela le sfide dell’indipendenza sulle strade del domani


Uno studio di Ford Motor Company conferma che gli europei restano legati all’acquisto dell’auto, ma le preoccupazioni rispetto al traffico, ai costi e all’ambiente sono in crescita.*
Ford ha commissionato lo studio a “The Futures Company,” un’azienda leader nel settore ricerche, per conoscere meglio le opinioni e le preferenze dei cittadini europei rispetto alle questioni legate alla mobilità, dal car-sharing all’ambiente, e al futuro del motore a combustione interna.
Secondo le statistiche, la maggior parte delle persone ritiene che la vita sarebbe “impossibile” senza un’auto, e che le principali fonti di stress in questo ambito derivano dalle congestioni del traffico e dai costi del carburante. Il 74% degli europei si avvale del trasporto pubblico, il 37% condivide l’auto quando possibile, e il 3% utilizza servizi commerciali di car-sharing.
“I dati dimostrano che c’è bisogno di un dialogo pubblico e il coinvolgimento delle istituzioni per affrontare le sfide della mobilità e la responsabilità ambientale,” ha dichiarato Barb Samardzich, Vice Presidente, Sviluppo Prodotti, di Ford Europa. “Il mondo è in crescita sia sul versante dell’urbanizzazione che su quello demografico, e non vogliamo perdere la libertà della mobilità indipendente. Per questo dobbiamo adottare un approccio collaborativo e integrato.”

Samardzich parteciperà oggi a Londra a un dibattito pubblico sul futuro dei trasporti, organizzato dal giornale inglese Guardian, assieme a Sylvian Haon, segretario generale di Polis Network,
Susan Claris, direttore associato di Arup, e Fabio Orecchini, docente di sistemi energetici presso l’Università di Roma La Sapienza, che scrive di innovazione e mobilità per La Repubblica.
“Una visione chiara di sostenibilità, assieme a un utilizzo trasparente di risorse, vettori di energia e relativi impatti ambientali, possono portarci verso la migliore soluzione: una mobilità sostenibile basata su risorse rinnovabili e intrinsecamente utili allo sviluppo economico di ogni area geografica,” ha dichiarato Orecchini.
Alcuni dati emersi dalle rilevazioni statistiche:
Per il 74% la propria auto è uno strumento di indipendenza
Il 52% utilizza il trasporto pubblico meno di una volta al mese, o mai
Per il 53% il cambiamento climatico è il principale problema globale
Il 77% non è disposto a ridurre l’utilizzo dell’auto per contribuire ad affrontare le
questioni ambientali
Il 72% dichiara che l’efficienza è uno degli aspetti maggiormente considerati al
momento della scelta dell’auto da acquistare
Il 50% adotterebbe uno stile di guida più efficiente dal punto di vista ambientale, se ne
percepisse meglio il vantaggio economico
Il 57% attribuisce ai propri organi eletti la responsabilità principale per la riduzione
dell’impatto dei trasporti sull’ambiente
Il 28% del campione dichiara inoltre che prenderebbe in considerazione l’acquisto di auto elettriche, anche se sono in pochi ad aver avuto l’occasione di conoscerle meglio: l’8% possiede, ha posseduto o ha guidato almeno una volta un veicolo ibrido-elettrico, mentre il 6% possiede, ha posseduto o ha guidato almeno una volta un veicolo completamente elettrico. Al contrario, il 66% degli intervistati possiede o ha posseduto un veicolo a benzina, mentre il 38% è proprietario, o lo è stato in passato, di un veicolo con motore diesel.
Il numero delle auto sulle strade di tutto il mondo è attualmente di circa un miliardo, una cifra che, secondo le proiezioni, potrà crescere fino a diventare tra i 2 e i 4 miliardi entro 2050. Nello stesso arco di tempo, i costi derivanti dalle congestioni del traffico, secondo le stime della Commissione Europea, cresceranno anche del 50%, fino a raggiungere i 200 miliardi di euro ogni anno**.
Ford Motor Company, è in prima linea nell’affrontare le sfide della mobilità, e ha sviluppato, portata avanti e presentata quest’anno a Barcellona dall’Executive Chairman Bill Ford, la strategia “Blueprint for Mobility,” una vision su come è possibile affrontare queste sfide attraverso la collaborazione di tutti i soggetti interessati, e le nuove tecnologie.
Ford sta collaborando con un elevato numero di partner per assicurare un approccio olistico nell’affrontare il percorso verso un il futuro del sistema dei trasporti. Per esempio, gli esperti del Centro di Ricerca Europeo Ford di Aachen, in Germania, sono impegnati su diversi progetti di ricerca ad alto profilo, che guardano alla comunicazione auto-auto e auto-infrastrutture, alle tecnologie intelligenti di assistenza alla guida, alle soluzioni per il miglioramento dei flussi del traffico, tutti aspetti che permettono di ridurre le congestioni e incrementare sia la sicurezza che l’efficienza nei consumi
Ecco alcuni dei progetti attualmente in corso:
 eCoMove – un consorzio di costruttori, operatori fleet e provider di servizi informativi sul traffico, nato nel 2010. Punta alla riduzione delle congestioni e la riduzione delle emissioni di CO2 attraverso sistemi cooperativi. I visitatori potranno provare alcune caratteristiche dei sistemi informativi avanzati eCoMove a bordo di una Focus.
 interactIVe – un consorzio di 29 partner coordinato da Ford e supportato dalla Commissione Europea, nato nel 2010. Il progetto prevede la sperimentazione di sistemi di assistenza alla guida tramite intervento attivo, come la frenata e la sterzata automatiche in situazioni critiche, un sistema che aiuterà a evitare collisioni, o a ridurne i danni.
“La filosofia di Ford è sempre stata guardare avanti nel tempo, e pianificare in anticipo le soluzioni ai problemi che potrebbero emergere per i futuri guidatori,” ha dichiarato Paul Mascarenas, Chief Technical Officer e Vice Presidente Ricerca e Innovazione di Ford. “La nostra grande esperienza ci permette di rivestire un ruolo cruciale nel dare forma all’evoluzione del sistema dei trasporti e delle auto del domani.”
Nel 2011 Ford Motor Company ha investito 4,1 miliardi di euro in ricerca e sviluppo a livello globale, in aree che includono la comunicazione automatica tra auto, i sistemi di assistenza alla guida, e lo sviluppo di nuovi materiali e tecniche innovative di produzione.

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